La
Mostra del Barocco Piemontese 1937 trova spazio in tre differenti sedi:
Palazzo Carignano, dove vengono allestite le vere e proprie sale espositive;
Palazzo Madama e la
Palazzina di caccia di Stupinigi presentate come testimonianza storico artistica nel loro complesso.
La scelta delle sedi è manifestazione concreta degli esiti dell’ampio dibattito che negli anni precedenti la
Mostra, almeno dalla legge sulla retrocessione dei beni della Corona al Demanio (Regio decreto-legge 3 ottobre 1919, n.1792, convertito nella legge 18 marzo 1926, n. 562, e Regio decreto 31 dicembre 1919, n. 2578) aveva intrecciato preoccupazioni, proposte e soluzioni relative al destino delle residenze reali dismesse al tema dell’
identità storico artistica della Regione.
La Palazzina di Stupinigi, precocemente convertita in Museo dell'Ammobiliamento (1926), e Palazzo Madama, dove tra il 1930 e il 1934 avevano trovato posto le collezioni del Museo Civico d’Arte Antica, erano il giusto completamento al percorso, per sua natura effimero, organizzato in Palazzo Carignano. Proprio grazie alla loro rispondenza tra contenuto (le collezioni) e contenitore (i palazzi) e al loro aggiornamento dal punto di vista museografico,
le due dimore dinastiche offrivano ai visitatori la possibilità di immergersi in ambienti coerenti in termini di stile, testimoniando così dal vivo il concetto di unità delle arti su cui era impostata la visione del Barocco piemontese fissata nella mostra (
ABRAM 2019).