La
Mostra del Barocco Piemontese, curata da Vittorio Viale, allora direttore dei Musei Civici di Torino, inaugura il 19 giugno 1937 nelle sedi di
Palazzo Carignano e Palazzo Madama a Torino e
nella Palazzina di caccia a Stupinigi.
In Palazzo Madama e nella Palazzina non vengono allestite sale espositive – è la loro stessa identità di residenza sabauda, già ordinata in forma museale, ad avere valore di mostra – mentre in Palazzo Carignano viene predisposta
una rassegna grandiosa che si snoda[va] in 56 sale […] e che dopo una sintetica introduzione sulla storia e sulla organizzazione dello Stato sabaudo, offre[-iva] una visione ampia e, per quel che è possibile, completa di tutte le forme di tutti gli aspetti dell'arte, sia religiosa sia civile, in Piemonte nei due secoli barocchi: dall'architettura alla scenografia ed al teatro, dalla pittura e dalla scultura a tutte le altre forme, mobili, arazzi, stoffe, ricami, argenti, ferri battuti, maioliche, porcellane, libri e legature, incisioni, monete e medaglie, eccetera.
Così Viale, nell’introduzione al catalogo della mostra del
Mostra del Barocco Piemontese del 1963, di cui era nuovamente curatore insieme con un’ampia squadra di specialisti, ricordava la precedente esperienza del 1937.
Dapprima ipotizzata come omaggio a Filippo Juvarra da tenersi a Stupinigi, a duecento anni dalla morte dell’architetto, la mostra cambia gradualmente fisionomia e già nel settembre 1936 si orienta verso il tema del “Bel Settecento”. Viale suggerisce, infatti, una più ampia esposizione riservata al Settecento piemontese, prefigurando una suddivisione in quindici settori (architettura, pittura, scultura, arredi, arazzi, stoffe, ceramiche, oreficerie e argenti, arredi sacri, armi, ferri, medaglie, libri, incisioni, carrozze, con una sezione finale dedicata a Torino nel settecento) distribuiti in più sedi, con una preferenza per Palazzo Madama e Stupinigi e la possibilità di visitare Villa della Regina.
Nel novembre 1936 i contenuti della mostra si assestano definitivamente allargandosi al Seicento e mantenendo l’aspetto di trasversalità ai generi e alle tipologie. Si stabiliscono le sedi:
Palazzo Carignano,
Palazzo Madama e
Palazzina di Stupinigi.
Il direttore
Viale, grazie alle sue qualità scientifiche e professionali e alle sue capacità organizzative e di tessitura di rapporti istituzionali e di studio, riesce a mettere in scena un evento espositivo di vasta scala, capace di fissare
lo stato dell’arte del Seicento e del Settecento in Piemonte e di restituire
concettualmente e visivamente una stagione culturale e figurativa per molti aspetti misconosciuta […] e finalmente avviata verso un progressivo assestamento storico-critico. (ABRAM 2019)
In sei mesi di apertura, dal 19 giugno al 5 dicembre 1937, la
Mostra del Barocco Piemontese richiama
oltre 200.000 visitatori.